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Allarme Online: Rubati Bitcoin per 65 Milioni

    E’ di nuovo allarme online per quel che riguarda lo scambio e l’uso della criptomoneta. Questo dopo che recentemente sono stati rubati ben 65 milioni di dollari di Bitcoin per quella che è la seconda violazione più grave dal 2014, ovverosia da quando MtGox fu costretta a dichiarare bancarotta dopo un cyberattacco che portò alla sottrazione di ben 650 milioni di dollari.

     

    Allarme online: rubati quasi 120 mila Bitcoin

    Nel dettaglio, a subire il furto da quasi 120 mila bitcoin, per un valore che si aggira come sopra detto sui 65 milioni di dollari circa, è stata la Bitfinex, una piattaforma online che ha il quartier generale ad Hong Kong.

    Zane Tackett, che per la Bitfinex ricopre la carica di direttore Community & Product Development, ha confermato al sito Guadagnare-Opzioni-Binarie.com la violazione spiegando da un lato che la criptomoneta è stata sottratta dai portafogli segregati degli utenti, e dall’altro che, pur tuttavia, non sono state rilevate falle o debolezze nella sicurezza per quel che riguarda la tecnologia che permette lo scambio di Bitcoin.

     

    Allarme online, il furto di Bitcoin su Bitfinex

    Il caso della Bitfinex ha portato nell’immediato ad un forte calo delle quotazioni della valuta virtuale, pari all’incirca al 20%, nell’attesa di capire cosa sia successo anche perché la società di Hong Kong al momento sta collaborando con le autorità dopo il furto che, in particolare, ammonta in controvalore allo 0,75% del volume di Bitcoin complessivamente in circolazione.

    Per il momento, inoltre, Bitfinex non ha intrapreso alcuna iniziativa a favore di quei clienti che hanno subito il furto di Bitcoin proprio perché prima si attende che venga chiusa l’indagine avviata da parte delle autorità competenti con le quali la società di Hong Kong sta collaborando.

     

    Bitcoin, lo status legale è ancora lontano

    Detto questo, è chiaro che il nuovo allarme online sulla criptomoneta non fa altro che alimentare i tanti dubbi e le tante incertezze su chi punta sui Bitcoin come valuta di scambio sul web.

    Non a caso ancora ci si interroga su quello che è lo status legale del Bitcoin visto che manca una accettazione ed una regolamentazione su vasta scala della criptomoneta nonostante questa fosse nata con l’obiettivo di creare una valuta open source, ovverosia del tutto scollegata dalle valute tradizionali il cui valore è sottoposto, tra l’altro, alla sovranità monetaria degli stati.

    Ad oggi, anche a seguito di questi gravi casi di furto, si può dire che il Bitcoin continua ad essere una moneta virtuale del tutto sperimentale, ovverosia una vera e propria invenzione il cui futuro, nel bene e nel male, è ancora tutto da scrivere.

     

    Bitcoin vs moneta a corso legale

    Creato nel 2009, il Bitcoin ha di conseguenza molta strada da fare dopo la grande intuizione che ebbe il suo inventore noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto.

    E questo perché la rete Bitcoin, che poggia su una struttura peer-to-peer, è vero rende la criptovaluta immune dall’eventuale blocco dei trasferimenti da parte delle autorità governative, ma nello stesso tempo proprio la mancanza di un ente centrale rende il Bitcoin una moneta elettronica che è difficile da regolamentare rispetto ad una classica moneta a corso legale.